Avevo un amico che si vantava di conoscere tutto e soprattutto asseriva di essere un grande conoscitore di vini.
Era un grande tecnico, stimato come tale; rifiutava categoricamente le opinioni altrui ed era sempre convinto delle sue percezioni.
Una sera lo invitammo a casa per cena e lui elegantemente, come avevamo previsto, si presentò con due bottiglie di vino, naturalmente “Brunello di Montalcino”. Ci spiegò il vitigno, ci diede delle informazioni sulla vinificazione e sul trattamento del mosto prima dell’imbottigliamento. Fu così preciso e sicuro nel descriverci le varie fasi di lavorazione che a momenti rischiava di diventare logorroico.
Su sua indicazione le stappammo e le portammo in cucina. Ci spiegò che un vino di quella qualità doveva essere stappato e lasciato ossigenarsi per esprimere al meglio le sue qualità. Convinto con gli altri ospiti che non fosse quell’esperto che voleva far credere e che spesso vantasse cognizioni che non aveva, decidemmo di giocargli uno scherzo. Così cominciai io dicendogli che qualche tempo prima ero stato in Toscana e di aver acquistato, da alcuni bravi vignaioli, del Chianti che certamente non era paragonabile al suo Brunello ma che, a detta anche di alcuni parenti che con me l’avevano degustato, era stato giudicato assolutamente ottimo. Suggerii così di assaggiarlo con gli antipasti.
Al suo “va bene”, andai in cucina, cercai e trovai due bottiglie vuote ed anonime e vi travasai il suo Brunello. Dopo di che, le portai a tavola.
Mentre cenavamo, dato che non faceva nessun commento sul vino, gli chiesi come lo giudicasse. Rispose che era un vino discreto “potabile”, lo definì “potabile!”
Scoppiammo tutti a ridere dicendogli che aveva bevuto non il mio vino ma il suo Brunello di Montalcino. Imbarazzato come non mai, sbiancò, si alzò, salutò la compagnia e se ne andò.
Ho perso un amico, forse solo un conoscente, ma tutti capimmo che: spesso siamo posseduti solo dall’idea di ciò che può essere una cosa o di ciò che può valere, in realtà non percepiamo e non siamo in grado di capire il vero valore.