La pesca: caratteristiche, proprietà e benefici
La pesca è un frutto tipicamente estivo, succoso, aromatico, molto saporito e ricco di principi nutritivi
Un po’ di storia
Il pesco è un albero originario della Cina, dove era considerato simbolo d’immortalità. Dall’Oriente giunse in Persia e da lì in Europa; dalla Persia deriva quindi il nome della specie, con significato di “della Persia” (che ritroviamo ancor oggi in molti dialetti italiani, come per esempio nel romanesco “persica”, del genovese “persiga” o del veneto “persego”). Il frutto arrivò a Roma nel I secolo d.C. e, grazie ad Alessandro Magno, si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. La pesca è giunta fin negli Stati Uniti, che attualmente ne sono i maggiori produttori mondiali.
Le varietà delle pesche
Le varietà di pesche sono moltissime ma si possono classificare in tre gruppi principali: le pesche comuni dalla buccia vellutata e lanuginosa; le pesche nettarine o pesche noci dalla pelle liscia e lucida; le percoche dalla buccia verde-gialla e polpa molto consistente di colore giallo, destinate soprattutto all’industria per la preparazione di pesche sciroppate e macedonie. Le pesche comuni e le nettarine possono avere polpa bianca o polpa gialla e possono essere spiccagnole o spaccagnole (con il nocciolo che si stacca bene dalla polpa) o meno. Sfruttando la differenza climatica tra Nord e Sud della nostra Penisola e la scalarità di maturazione delle diverse varietà, la stagione naturale delle pesche va da inizio giugno ai primi di ottobre.
Acquisto e conservazione
Al momento dell’acquisto la buccia deve essere ben tesa e non raggrinzita, di un bel colore lucido e vivace nelle nettarine e vellutata nelle pesche comuni. Si possono gustare “natur”, ma sono ottime anche con l’aggiunta di vino Moscato o rhum, nonché con amaretti pestati e cacao amaro in polvere, da consumare fredde o tiepide. Inoltre, si possono affettare e far macerare (crude) per circa mezz’ora con zucchero di canna e vino rosso aromatico tipo Brachetto o Lambrusco o, se si preferisce, con Porto.
Le pesche in cucina
Sono davvero tanti gli impieghi delle pesche. Si consumano fresche, mangiandole a morsi o sbucciate, da sole o nelle macedonie di frutta. Oppure vengono trasformate in confettura, sciroppate o possono dare origine a dolci straordinari e anche a succhi e liquori.
Proprietà salutari
Le pesche hanno proprietà diuretiche e depurative. Sono una fonte importante di vitamina A, benefica durante l’esposizione al sole, e di vitamina C, oltre che una fonte di sali minerali vitali, come il potassio e il ferro.
Ogni colore (rosso, verde, bianco, giallo/arancio e blu/viola) corrisponde a sostanze specifiche, con differenti azioni nutrienti e protettive. Per la pesca il colore è giallo-arancio. Questa colorazione è dovuta alle elevate quantità di betacarotene, una sostanza appartenente alla famiglia dei carotenoidi, che il nostro organismo converte in vitamina A, fondamentale per numerose funzioni dell’organismo.
La vitamina A, infatti, contribuisce al normale metabolismo del ferro e al mantenimento della pelle, della capacità visiva e della funzione del sistema immunitario nella normalità. In generale il beta-carotene è un potente antiossidante che viene assorbito con i grassi e se assunto con gli alimenti non procura sovradosaggio, come può invece verificarsi nel caso di un eccessivo uso di integratori.
Curiosità
Nell’antico Egitto la pesca era il frutto sacro di Arpocrate, dio del silenzio e dell’infanzia: per questo ancora oggi le guance dei bambini sono paragonate alla pesca.
In Cina la pesca è considerata simbolo di immortalità perché si crede che questo frutto, mangiato al momento giusto, preservi il corpo dalla corruzione.
In USA lo stato della Georgia è soprannominato Peach State per l’estensione delle sue coltivazioni di pesca.
In Toscana si estrae una varietà di marmo chiamato “persichino”.