NAPOLI e il cibo per chi è in vacanza

NAPUL’ E’ MILLE CULURE, ma anche sapori, aromi e specialità. Una tappa nel capoluogo campano deve passare anche dalla grande varietà gastronomica di una città unica nel suo genere. Sarebbe riduttivo considerare Napoli “solo” la patria della pizza. La nostra esperienza consiglia qualche piatto particolare di Napoli e rendere così più piacevole la vostra visita alla città.

Vogliamo ribadire che Napoli, fondata nel 475 a.C., non è solo pizza; intrecciata con la storia è la cultura della città è stata riconosciuta come PATRIMONIO dell’UMANITA’ dall’UNESCO. Città di mare, porto di cruciale importanza, sovrastata dal Vesuvio, tutti questi elementi diventano ingredienti di una cucina ricca e contaminata, che lascia percepire le influenze di chi è passato di qui. L’esempio più famoso è sicuramente quello della visita dei Reali d’Italia nel 1889, in quell’occasione il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò una tipologia di pizza alla regina Margherita, che diede poi il nome alla pizza più famosa al mondo. Da assaggiare anche la PIZZA FRITTA nata come alternativa più economica a quella tradizionale nel secondo Dopoguerra e oggi affermatasi come specialità a se stante.

Altri piatti che, secondo noi, meritano d’essere assaggiati

FRITTATA DI PASTA

Napoli e in generale la Campania sono legate alla pasta. Non sorprende quindi che la pasta sia un elemento utilizzato spesso e per preparare i piatti tipici e quelli della quotidianità: un piatto da assaggiare assolutamente è la FRITTATA DI PASTA. Originariamente era preparata con la pasta avanzata mescolata con uova, salame e formaggio. Il tutto veniva fritto in padella e poi consumato anche freddo, perfetto come pranzo al sacco nelle giornate di mare.

IL RAGÙ NAPOLETANO

Se la pasta è alla base della dieta mediterranea e partenopea, a completare il piatto non possono che esserci sughi elaborati e deliziosi. È il caso del RAGÙ NAPOLETANO ad esempio caratterizzato da una cottura molto lunga e dalla presenza di pezzi di carne più grandi e grossolani rispetto al Ragù Bolognese. Ragù talmente amato in città da ispirare una poesia al grande Edoardo De Filippo: “O rrau’”.

SUGO SCARPARIELLO

I condimenti per la pasta, ormai lo sappiamo, fanno parte della storia popolare di Napoli e anche lo “scarpariello” nasce tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Questo sugo deve il suo nome agli “scarpari” le cui prestazioni venivano talvolta pagate in generi alimentari. Non c’era una ricetta codificata ma non mancavano gli ingredienti base come non mancano oggi: pomodoro, basilico, formaggio. Da fare la scarpetta con il pane.

INUTILE CITARE ORA GLI SPAGHETTI ALLE VONGOLE Vogliamo invece parlare delle

UOVA IN PURGATORIO

L’uovo trova spesso spazio nella cucina napoletana, in tante forme differenti. Le uova in purgatorio vengono adagiate e cotte in un sugo di pomodoro fresco e dolce. Sono chiamate così perché il contrasto tra il bianco degli albumi e il rosso del sugo richiamerebbe le fiamme del purgatorio.

POLPO ALLA LUCIANA

Il polpo alla Luciana non fa riferimento ad una ipotetica creatrice della ricetta ma al Quartiere Marinaro di Santa Lucia dove si ritiene che questa preparazione venne inventata. Si tratta di un piatto semplice. Il polpo viene fatto cuocere in umido, in abbondante salsa di pomodoro, con capperi e olive. Ricco e saporito possiamo trovarlo in menù sia come secondo piatto, sia come sugo per la pasta.

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