In Liguria il mare può essere vicinissimo e al tempo stesso davvero lontano. Ci sono paesi abbarbicati e arrampicati lungo le scoscese vallate che scendono verso le onde. Borghi affondati in boschi di faggi e castagni, davanzali su incredibili scorci della costa. Nel mondo del gusto l’entroterra savonese attinge dal Piemonte, conserva le tipicità dell’alta val Bormida e non rinnega nulla della sua matrice ligure. Castagne, funghi in quantità, sfruttati in tutti i modi. Ortaggi, poi agrumi, verdure come carciofi e asparagi, ancora un tripudio di erbe aromatiche, base della cucina ligure.

Prendiamo ad esempio un unico paese (parleremo in seguito di altri) CALIZZANO, lì alcune aziende agricole trasformano le ricchezze dell’Alta val Bormida in specialità gastronomiche; CALIZZANO è paese di frontiera con il Piemonte, sorto nella conca della Bormida di Millesimo; dalla costa per raggiungerlo bisogna superare i 1.028 metri del Colle del Melogno. E’ terra di boschi, famoso quello di Rionero per il castagno-monumento, il suo diametro misura 5 metri.

Nella zona i porcini vengono essicati o messi sott’olio, così come i finferli e i delicati “cicalotti”, abbondanti nelle faggete. Da tempi immemorabili nei boschi sono attivi i “tecci”, casotti per l’essicazione delle castagne, trasformate poi in marmellate o sciroppi, oppure macinate rendendole farina per fare biscotti, dolci e pasta da tirare con il mattarello.

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