La pasta, fresca, secca o ripiena non manca in nessuna casa degli italiani: ce la possiamo fare semplicemente da soli, con facilità e poca spesa. Con quest’atto culinario siamo sicuri che le feste diventano un momento per riunire attorno al tavolo la famiglia e donare ai nostri cari un pieno di gioia e di felice conviviabilità.
Non tutti sono però preparatissimi circa il suo acquisto e molti non sono informati sulla materia prima che occorre per la sua produzione e sui trattamenti che la stessa subisce durante la maturazione e il trasporto.
E’ polemica attorno al grano italiano che non è sufficiente per una produzione made in Italy al 100%, è polemica sul glifosato o altri pesticidi che in paesi esteri vengono irrorati regolarmente, è polemica sulle aflatossine che attaccano la materia prima durante i lunghi trasporti intercontinentali. C’è molta disinformazione!!
La verità è per esempio che il grano italiano, di ottima qualità, non è sufficiente perchè pochissimi agricoltori lo vogliono ancora coltivare, ai nostri produttori, che rispettano regole ferree di produzione il grano è pagato cifre ridicole.
Ciò non ostante non è così difficile trovare pasta molto buona con la certezza che sia “pulita”: bisogna selezionare produttori artigianali, ma anche grandi, di stampo industriale, che abbiano una politica molto chiara e trasparente sulle materie prime, sul raccolto e nei processi di produzione che, per ottenere la qualità “pulita”, devono per forza usare puliti e lenti processi.
A questo punto il prodotto costerà di più? Certo, la qualità si porta dietro un prezzo più alto, ma, pensateci: sulla porzione che mangiamo sono pochissimi centesimi e mai, come in questo caso, chi più spende meno spende.