Nel 1986 Giorgio Ferrero diventa titolare dell’azienda agricola famigliare che da quattro generazioni produce vino a Pino d’Asti, implementa il metodo dell’agricoltura biologica per tutta la sua produzione e la commercializza col nome “Ca’ del Prete” (il nome deriva dalla cascina dove ha sede la cantina, che una volta era connessa all’antica canonica sovrastante).
Dal 2014, dopo l’esperienza maturata in azienda come coadiuvante, Luca Ferrero (nipote di Giorgio) diventa titolare dell’azienda. Negli ultimi anni Luca, pur rimanendo convintamente all’interno della certificazione biologica, ha implementato nuove metodologie che vanno dalla vigna alla cantina.
Definisce i suoi vini “artigianali provenienti da uve a coltivazione biologica”. Artigianali poiché prodotti senza l’uso (o comunque minimo) di tecnologia, di coadiuvanti chimici e con piccole aggiunte dì conservanti soltanto all’imbottigliamento.
La superficie vitata è di circa 4 ettari coltivati in prevalenza a Freisa e Barbera. Nelle vigne regna il verde. Da sempre facciamo l’inerbamento per evitare il dilavamento e l’erosione del terreno e molto utile per avere temperature più basse nella stagione estiva. Venite a passeggiare nelle nostre vigne, a respirare la bellezza dei fiori e delle erbe spontanee.
Il nostro prodotto principale, dice Luca, non può essere se non la Freisa. Continua, ho trentaquattro anni e fin da piccolo, i momenti conviviali di casa mia, sono strettamente legati alla Freisa. Sulle nostre colline, infatti, si coltiva da sempre. I nostri avi intuirono prima di tutti il potenziale altissimo che avrebbe avuto legare questo vitigno a questo micro territorio, reso speciale per il suo microclima, unico: mite d’inverno e ventilato nella bella stagione.
La Freisa è una sedicenne ribelle, con creatività, voglia di scoprire il mondo e fare esperienze nuove. Ha solo bisogno dì luoghi e persone pronte ad accoglierla per farla esplodere definitivamente. Ecco allora IL TAPPO A VITE che non è standardizzato: ogni sua parte può essere scelta in base alla tipologia del vino, all’annata e all’affinamento che dovrà fare. La decisione di Luca per tappare le sue bottiglie a vite, è derivata dai vantaggi evidenziati.
- mettere il vino nella migliore condizione di affinamento, da qui la certezza che al momento del consumo il vino sarà al suo meglio.
- praticita’ di apertura che agevola il privato e da la possibilità di consumare la bottiglia in due o tre giorni conservandola al meglio.
- i tappi di ultima generazione permettono di scegliere al proprio interno diverse membrane a cui corrisponde un determinato passaggio di ossigeno, fattore fondamentale nell’affinamento di un vino è diverso per ogni annata e varietà.
- È’ vero, a qualcuno il tappo a vite non piace a prescindere, ma d’altro canto è sbagliato credere che il sugherò sia sempre la soluzione migliore.
La nostra Freisa: BLENDA FREISA D’ASTI D.O.C.
BLENDA in dialetto PIGRO, come questo vino che rifermenta spontaneamente, quando pare a lui. Un Blend di Freisa, espressione di tre vigneti e dell’antica tradizione vignaiola
- Vitigno Freisa 100% da tre vigne differenti
- Lieviti indigeni per entrambe le fermentazioni
- Non chiarificato
- Affinamento in acciaio
- Un passaggio solo in filtro a cartone largo
- Solforosa 50 mg/l
- Vigna età media 20 anni, letame consumato, inerbimento e sfalcio.
CASOT FREISA D’ASTI D.O.C. SUPERIORE – Il BACCANTE di Carlo Calosso
Un vigneto circondato da un bosco. Un’antica dimora per i lavoranti, diversi suoli, erbe spontanee e mani contadine caratterizza questa Freisa
- Vigneto Freisa 100% da una sola vigna, quella del Casot
- Diraspatura, Lieviti indigeni
- Non chiarificato e non filtrato
- Affinamento 20 mesi 30% in legno, 70% in cemento
- Sei mesi in bottiglia. Solforosa. 50 mg/l
- Vigna età 25 anni, inerbimenti e successivo sfalcio, semina di leguminose alternata a letame consumato per l’apporto di sostanza organica.
Azienda. CA’ DEL PRETE di Luca Ferrero – Via Maestra, 55 – Pino d’Asti. (AT) – cell. 333.895.07.01 www.vinobiologicocadelprete.it. Info@vinobiologicocadelprete.it