Con la bella stagione aumentano le occasioni di convivialità. Si preferiscono ricette più fresche e leggere con il pesce declinato in tante versioni. Sappiamo quale vino abbinare?
Piatti più freschi e leggeri in estate, pesce in tante ricette. E il vino?
Siamo in piena estate e aumentano le occasioni di consumo del vino: cene al ristorante, feste con amici, aperitivi e tutte le altre situazioni che spingono ad uscire di casa e ad aumentare il consumo del nettare di Bacco.
Con il caldo cambia anche il tipo di alimentazione rispetto all’inverno; preferiamo piatti freddi, più leggeri e a base di pesce, sia cotto che crudo. L’abbinamento perfetto vede in prima linea i vini bianchi e rosati e, in questo articolo, darò qualche consiglio su cosa scegliere.
I vini bianchi per l’estate 2018
Nelle scelte dei bianchi ideali per l’estate, prediligo vini che abbiano avuto un affinamento in acciaio o cemento, quelli che hanno mantenuto fragranza, acidità e sapidità ad alti livelli, senza denigrare gli affinamenti in botte o barrique, semplicemente non sono la mia bevuta estiva preferita.
1. Riesling
In Italia ne abbiamo ottimi esempi in Alto Adige, Lago di Garda oppure nell’Oltrepò Pavese. Il Riesling non è un nostro vitigno, dà il meglio di sé nel Nord Europa visto che ha trovato il suo habitat naturale nella regione tedesca della Mosella.
È un vino unico per ampiezza di profumi, bella acidità mista a equilibrio e spesso anche a tratti minerali inconfondibili. Inoltre può essere versatile e divertente negli abbinamenti.
Abbinamento: tonno marinato, capesante gratinate oppure primi piatti con aragosta.
2. Vermentino
Sardegna, Liguria e Toscana sono le terre del Vermentino, che si esprime in ognuna con grande naturalezza, pur con le dovute differenze.
Secondo me il Vermentino sardo non ha eguali per struttura, sapidità e persistenza. Non è un vitigno che esprime molti profumi al naso, ma dà soddisfazione al palato per l’ampia freschezza e la tipica chiusura amaricante.
Abbinamento: spaghetto allo scoglio, vaporata di mare, formaggi freschi, crostino con lardo di Colonnata e pomodorino.
3. Verdicchio
È il re indiscusso delle Marche, ma anche uno dei vitigni più interessanti e nobili del nostro Paese. Ci sono due zone (Jesi e Matelica ) in cui il Verdicchio dà il meglio di sè. È un vitigno tenace che porta freschezza, frutto ed eleganza nel caso del Verdicchio di Jesi, oppure struttura, corpo e tanta sapidità per quello di Matelica. Insomma, è una scelta vincente!
Abbinamento: Orata al cartoccio, risotto alla pescatora, crocchette di pollo e olive ascolane.
4. Glera
Non dite che non lo conoscete perché è alla base del Prosecco. So che và di moda denigrare il Prosecco (certi effettivamente sono aberranti) ma quando è ben fatto, è un vino giusto per le frivole situazioni estive. Ha bevibilità, al naso porta sentori di fragranti frutti freschi mentre al palato bollicine croccanti e fini: ecco perché a volte mi va un bel Prosecco.
Abbinamento: appetizer, classico tagliere con salumi e formaggi, frittura di calamari e gamberi.
5. Ribolla gialla
In Friuli Venezia Giulia è un’istituzione, nonostante spesso venga relegato al ruolo di vino d’ingresso o da aperitivo, dovendo lasciar spazio ai vari Sauvignon, Pinot Grigio o Friulano. È uno dei vitigni più piacevoli grazie ai suoi delicati profumi fruttati e floreali, oltre ad un’acidità presente che lascia spazio anche a un buon tenore alcolico, per chiudere con tendenza sapida e citrina.
Abbinamento: Prosciutto San Daniele, sarde impanate e fritte, trofie al pesto o carpaccio di trota.
6. Nas-cetta
E’ un omaggio al territorio, Novello, provincia Cuneo, figlio di un vitigno tutto novellese. quasi scomparso fino a pochi anni fa. Nel 2010 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale della sottozona, regolamentata da un suo disciplinare. Questo vino bianco ha profumo semiaromatico di fiori, miele d’acacia, agrumi e erbe che lo rendono unico, sapido in bocca. E’ un vino di grande personalità e delicatezza.
Abbinamento: sarde impanate e fritte, orata al cartoccio, spaghettini allo scoglio.
7. Timorasso
Il Timorasso, antico vitigno di cui è attestata la presenza fin dal medioevo. Al naso evidenzia note di foglia di vite secca, pietra focaia ed erbe di campo. In bocca è caldo, avvolgente con una lunga persistenza salina. E’ un vino la cui intensità aromatica e minerale raggiunge l’apice dopo 6/7 anni d’affinamento in bottiglia.
Abbinamento: vino forte piatti forti, Crostacei
8. Vespaiolo
Vendemmia a mano, selezionando i grappoli maturi e sani. Spremitura soffice. Fermentazione alcolica a basse temperature. Maturazione sulle proprie fecce di deposito. Colore giallo paglierino chiaro. Note fruttate di mela, mandorla e accenti minerali.
Abbinamento: Baccalà alla vicentina e piatti con “pocetto”
I vini rosati per l’estate 2018
Siete amanti dei vini rosati? Io non lo ero ma mi sono sforzato a volerci capire qualcosa. Vi posso dire che ho fatto bene, visto anche il trend di crescita del consumo di rosato negli ultimi anni. Anche noi italiani stiamo capendo che il rosato non è un vino di serie B ma che può rappresentare un’alternativa più che degna alla vastità di scelta dei vini bianchi.
È vero che il rosato è il “vino dell’enologo”, perché è lui che decide che colore e struttura dare al vino: ma è anche una possibilità di scelta quando si devono coniugare diverse esigenze di abbinamento. Non vi voglio convincere per forza, solamente voglio farvi notare che sempre più aziende vinicole si stanno dedicando alla produzione di ottimi vini rosati.
Oggi si vinificano in rosato molte uve, con risultati diversi.
Nel caso dei vini rosati adatti all’estate non ci sono scelte precise di vitigno, perlomeno non sempre. Oggi la tendenza è quella di vinificare in rosato molte uve, per cui i risultati possono essere diversi: da Nord a Sud i vitigni vinificati in rosa sono tantissimi! Ne cito solo qualcuno.
1. Negroamaro
Quando si parla di rosato in Italia è logico partire dalla Puglia, vera terra natìa della gradazione cromatica del romanticismo. Finora non ho fatto nomi specifici di vini, ma qua non posso non citare il primo vino rosato italiano, il Five Roses di Leone de Castris, creato nel lontano 1943.
Insomma il Negramaro può creare corposi e forti vini rossi, di buona struttura e tannino ma anche adattarsi alla grande a produrre vini rosati che, da sempre, rinfrescano le calde estati pugliesi.
Abbinamento: risotto di pesce, torte di verdure, burrata con alici, polpo con patate.
2. Sangiovese
Da buon toscano non potevo non consigliarti un rosato da Sangiovese. È vero che quest’uva ha dato e continuerà a dare immense gioie e piaceri nelle varianti rosse, grazie a Chianti, Brunello e Montepulciano ma, negli ultimi anni, molte aziende di varie zone della Toscana, sono riuscite ad addomesticare il Sangiovese ed a farne delle buone versioni rosate. Il pregio? Accenno di profumi piacevoli al naso, spalla acida importante e quel “ricordo di tannino” che a volte può essere utile per alcuni abbinamenti. Io lo proferisco in versione ferma, ma qualche cantina lo propone anche in versione spumante.
Abbinamento: pollo fritto, pesce spada con pomodorini oppure insalata di mare.
3. Chiaretto Garda Bresciano
Il Chiaretto Garda Bresciano è una combinazione di alcuni vitigni, Barbera, Groppello, Sangiovase, Marzemino. Ne nasce un vino dal carattere molto forte, o lo odi o lo ami, particolare, estroverso, ambizioso. Lo puoi amare nel caso rappresenti un punto di riferimento, o ti fà soffrire a causa della sua autorità ed estrema sicurezza.
Abbinamento: insalata di pollo, pesce di lago, formaggi ovini freschi.
4. Montepulciano
Caso più unico che raro in cui una grande uva rossa del nostro paese, il Montepulciano d’Abruzzo, dà origine ad una Doc in rosato come il Cerasuolo d’Abruzzo. Anche qua si cerca di dare garbo e gentilezza ad un’uva che spesso si fa conoscere per potenza e ruvidezza quando vinificata in rosso mentre in rosa riesce a colpire il palato con buona freschezza e persistenza, oltre ad una profumata carica floreale al naso.
Abbinamento: zuppe di pesce, formaggi stagionati e carni bianche arrosto.
5. Bardolino Chiaretto
Questo non è un vitigno, ma il nome di un vino. È l’unico nella lista dei dieci ma l’ho inserito visto che la tradizione del rosato sulle sponde del Lago di Garda è stabile da molto tempo. Le uve sono perlopiù Corvina e Rondinella, le stesse che vengono usate anche per la produzione dei grandi rossi nella Valpolicella. Il Bardolino Chiaretto è un vino perfetto per aperitivi che può contare su delicati sentori agrumati e di frutti di bosco, uniti ad importante sapidità ed una più che valida freschezza.
Abbinamento: insalata di riso, gamberoni alla griglia, carpaccio di carne o sushi.
Ho cercato di semplificare e darvi una dritta veloce, pescando tra i miei preferiti vini bianchi e rosati. Non ho fatto nomi di aziende, tranne uno, perché credo che sia giusto lasciare spazio alla scelta, senza focalizzarsi troppo su cantine specifiche.
Siamo una terra di grandi vignaioli e troppo spesso ci indirizziamo sempre sui soliti nomi: sperimentate e provate nuovi vini, non fermartevi a bere sempre gli stessi! Ne produciamo tanti in Italia e non finiscono certo qua, ho parlato delle mie scelte ma ce ne sono tante altre e molto valide.