Antico Albergo, charme e grande cucina italiana tradizionale
Dalla famiglia Bianchi, salette calde e romantiche, servizio puntuale e piatti della tradizione che si fanno ricordare
Che belli i locali con decenni di onorato servizio, che vivono un oggi che scrive un capitolo nuovo di questa loro lunga storia. Diciamolo. Nella nostra Italia ci sono ristoranti e trattorie che hanno ambienti di bellezza senza eguali. C’è forse chi non può preferire a quegli ambienti gelidi e nel segno del minimalismo che vanno per la maggiore da tempo, con mura spoglie e tavoli neri con solo le posate, quelle taverne, case nobiliari o di campagna o stazioni di posta, ben ristrutturate, dove appena entri vedi travi in legno, quadri alle pareti, pavimenti in cotto, fiori freschi e mise en place curate, camino acceso, che fanno sentire a casa? Certo, la cucina deve essere all’altezza. Perché se gli anni di lavoro si sentono in una proposta gastronomica “stanca”, allora, certo, di scarsa importanza il fascino dell’ambiente. Ma dove in tavola arrivano piatti di soddisfazione, l’esperienza è da fare. È il caso dell’Antico Albergo di Pioltello (fraz. Limito – via Dante Alighieri, 18 – tel. 029266157), ristorante che prende nome dalla vecchia osteria che già nell’800 operava come stazione di posta con alloggi per viandanti e stalla per cavalli.
Splendido l’ambiente, con i tavoli ben distanziati e distribuiti nelle salette (con i soffitti con le travi a vista e volte in mattoni, camini e vecchie madie), piene di charme. Nel solco della storia del locale, qui l’accoglienza è di casa, e da tre generazioni il ristorante è il palcoscenico della famiglia Bianchi, con i due fratelli ora al comando, che si dividono i compiti, con Menotti che segue la sala e Giuseppe i fornelli. Stella polare che ispira la cucina, la tradizione, italiana e lombarda in primis, con piatti di terra e di mare che convivono serenamente.
E, una volta preso posto nella sala, o nell’ampio giardino, ecco i menu. Tenuto conto che essendo, come è giusto, la proposta quotidiana legata alla stagionalità delle materie prime, per voi, ora quando non mancano mai funghi e tartufi, “due funghetti trallallà”, uovo poché con spuma di nocciole e tartufo bianco, variazioni di baccalà.
Di primo, in omaggio a Milano sia il risotto con ossobuco sia il riso al salto alla milanese, o pici cacio e pepe con gamberi rossi marinati al lime.
Di secondo? Potrete scegliere tra rombo con i porcini e salsa leggera al prezzemolo, rognoncino trifolato con purea di patate, filetto di manzo con i funghi chiodini e porro brasato, costoletta alla milanese. Morbido di castagne con salsa di cachi il dolce arrivederci di una sosta che vi avrà scaldato il cuore!
La storia continua.