Il vitigno Nebbiolo, la cui presenza sul territorio è documentata fin dal XVIII secolo, vanta un’autorevole presenza già nel feudo dei canonici di Vezzolano, il cui vino Ciaret (chiaretto di Nebbiolo), era molto apprezzato dalla nobiltà piemontese.
Nelle terre bianche dell’Alto Astigiano, il Nebbiolo assume caratteri particolari, riconosciuti con l’assegnazione della DOC Albugnano, limitata ai comuni di Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo don Bosco e Passerano Marmorito. Il grappolo di forma piramidale, alato, piuttosto compatto, presenta un acino di colore blu-nero con una buccia molto consistente e vellutata.
Il vino Albugnano, dal bel colore rosso rubino più o meno intenso, talvolta con riflessi granati; dal rosato al cerasuolo nella versione rosato, è prodotto nei tipi rosso, rosato e superiore. Il profumo è delicato, caratteristico, talvolta vinoso, nella versione rosato abbastanza fruttato. Sapore dal secco all’abboccato, di discreto corpo, piacevolmente tannico, di buona persistenza. Il tipo superiore, Albugnano superiore, è prodotto in purezza da uve Nebbiolo accuratamente selezionate, viene affinato 24 mesi in botti di rovere francese di grande capacità ed almeno altri 12 mesi in bottiglia prima della sua commercializzazione: il sapore così diventa morbido e caldo quasi amabile.
L’ottima esposizione del Nebbiolo in questo suo microareale fa dell’Albugnano un vino di grande longevità: va bevuto alla temperatura di 16/18° C ed accompagna primi importanti, piatti di carne e selvaggina, formaggi stagionati.