Vivere meglio, vuol dire anche bere bene.
Con moderazione, ma puntando al massimo. Non ci obbliga nessuno a un vinello al giorno. Meglio un buon vino ogni tanto, ma di qualità emozionante. A seguire suggeriamo un bianco eccezionale, mai momento storico come l’attuale, è stato tanto fortunato per i vini bianchi, i migliori si fanno in prima montagna, dalla collina in sù per qualche centinaio di metri d’altitudine, i grandi, tutti d’accordo, in Friuli e Alto Adige.
Pochi conoscono il Kerner, solo gli winelovers, ma ora è stato scoperto dalle migliori ristorazioni ed è da giurare che presto, sarà molto conosciuto anche da gente comune amante del buon bere.
Il vino Kerner deriva da un vitigno omonimo ed è vinificato in purezza. L’origine del vitigno è tedesca, precisamente affonda le sue prime radici nella città di Weinsberg. Corre l’anno 1929 quando il botanico August Herold, docente presso l’Istituto Sperimentale per la Vite e la Viticoltura, ebbe l’idea di incrociare il vitigno Schiava Grossa a bacca rossa con il vitigno Riesling renano, una delle viti a bacca bianca più importante nella produzione di vini tedeschi.
Il vitigno ora risulta molto diffuso in Germania, Svizzera, Austria e comincia in Italia, dove arriva intorno al 1981 trovando il suo habitat ottimale nella zona dolomitica del Trentino Alto Adige, qui viene definito “l’uva di montagna per eccellenza”. Sopporta temperature anche di -10°C.
L’uva è tenera, di colore verde giallognolo e ha un sapore succoso che ricorda lontanamente il Moscato. Il vino prodotto ha colore giallo paglierino, è un po’ aromatico con piccola nota moscata, sentori di pompelmo e mele. Al palato si presta fresco e fruttato. Temperatura di servizio 10/12°C. Si abbina a piatti leggeri specialmente di pesce e risulta ottimo come aperitivo con stuzzichini leggeri.