Il vino sta funzionando come elemento centrale del turismo italiano. Gli ingredienti, nella regione Lombardia, per mettere in piedi una buona vacanza ci sono tutti: strade normalmente non trafficate, le cantine sono essenzialmente in zone periferiche, agriturismi e alberghi di qualità dove soggiornare, ristoranti tipici in posizioni relax, cibo rivisto ma normalmente tradizionale, vedi gli insegnamenti delle nonne, borghi da visitare in ogni momento dell’anno e, alla base di tutto, vino eccellente.
Va ricordato che la Lombardia ha una qualità enologica di massimo livello, apprezzata in Patria e nel mondo, molti sono ormai i vini DOCG che certificano la migliore qualità. Pensiamo agli spumanti metodo classico della Franciacorta e dell’Oltrepò pavese. I rossi corposi della Valtellina, i bianchi fermi del Lugana, quelli della Valcalepio, i rossi vivaci delle colline mantovane, le piccole produzioni delle Terre Lariane che affacciano sul lago di Como, fino ai passiti da meditazione, uno per tutti, il Moscato di Scanzo.
E’ comunque il vino l’elemento di maggior richiamo del turismo tra le vigne. Le vie imperdibili raggiungono tutti i principali centri della millenaria storia italiana con l’occhio del buon gusto e la Lombardia riesce a ritagliarsi uno spazio di qualità.
Per gli enoturisti la parte del leone la fà la Franciacorta, zona collinare situata tra Brescia e l’estremità meridionale del lago d’Iseo. I promotori delle iniziative spiegano che con questi percorsi enoturistici si vuole esaltare il lato emotivo del buon vino e l’arte di trasmettere emozioni vere.