Non sono molto amante dei formaggi, mi hanno messo in testa che ingrassano e poi tutto sommato, dopo aver mangiato un gustoso antipasto e un bel risotto, passa la voglia di mettere in pancia qualcosa d’altro. Però….. Però, se in tavola compare una bella porzione di Gorgonzola a disposizione di chi volesse approfittarne…. e allora …. sia Gorgonzola.
Io non riesco a trattenermi, evidentemente il carattere è debole.
Il Gorgonzola, già alla vista, fà venire l’acquolina in bocca. La bianca pasta, talvolta paglierina, è burrosa e in bocca si fonde piacevolmente, le piccole venature grigio-verdi o bluastre dovute allo sviluppo di muffe, ne determinano il caratteristico gusto, dando colore e aspetto inconfondibili.
Per definirlo nel suo complesso, il Gorgonzola, ha crosta compatta, ruvida e dura, di colore rossastro. Ne esistono due tipi: il “dolce”, cremoso e con modesta presenza di muffe (è quello che mi fà impazzire) e il “piccante”, più stagionato e consistente, caratterizzato da diffuse venature dal sapore piccante. Il tipo “dolce” ha un periodo di maturazione di 60 giorni e le forme vengono spesso vendute tagliate a metà in senso trasversale. Il loro peso medio è di circa 12 Kg. Il tipo “piccante”, invece, ha un periodo di maturazione di 90-100 giorni e le forme hanno un peso medio di circa 6 Kg.
Il nome lo ha preso da una cittadina lombarda del milanese nei pressi della quale, per l’errore di un mandriano, si dice sia nato il Gorgonzola nel XII secolo. Secondo la leggenda, una cagliata di formaggio venne dimenticata e recuperata il giorno dopo unendola alla nuova. E fu miracolo!