Daglio, una cantina da scoprire
Marco Gatti | 16-12-2017
A Costa Vescovato, un Timorasso che ha la classe dei grandi bianchi del Nord Europa
Due buone notizie. La prima buona notizia è che la speranza di vita degli italiani è salita a 82,8 anni, 85 per le donne e 80,6 per gli uomini, con un significativo aumento rispetto alla media di 81,2 anni di dieci anni fa (83,9 per le donne e 78,6 per gli uomini). La seconda buona notizia è che viviamo di più perché si fa sempre più largo sulle nostre tavole la dieta mediterranea, con i nostri pasti quotidiani che hanno per protagonisti pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e un buon bicchiere di vino. Nessuna scusa, quindi, per demonizzare l’arrivo in tavola di bianchi, rossi e spumanti. E anzi, spazio nelle nostre soste a tavola, al nettare di Bacco. Alla vigilia quindi delle prossime festività natalizie.
Fatto tesoro dei consigli dati da Federico Francesco Ferrero l’altra sera a Porta a Porta, quando ha presentato “L’Apericena non esiste”, volume edito da Cairo per la collana “I Libri del Golosario” diretta da Paolo Massobrio, che raccoglie in 10 capitoli una serie di preziosi consigli per mantenersi magri e in salute nonostante una vita sociale molto attiva, costellata di pranzi e cene fuori dalle mura domestiche.
Via con la selezione delle bottiglie che potranno allietare le tavole delle feste. Il nostro primo suggerimento, riguarda un vino che abbiamo scoperto in questi giorni grazie a quegli infaticabili food&wine – scout che sono Nicoletta Rossi e Matteo Scibilia dell’Osteria della Buona Condotta. È un grande bianco, espressione di un vitigno che aveva rischiato di scomparire a causa della fillossera e dell’esodo dalle campagne, e che è stato salvato agli inizi degli anni ’90, grazie a un gruppo di giovani guidati da Walter Massa. Stiamo parlando del Timorasso. Vitigno a bacca bianca autoctono del tortonese, ci ha conquistato nella interpretazione che dà la cantina Giovanni Daglio di Costa Vescovato (Al). Dal nome poetico, Cantico, ha colore giallo oro, naso elegantissimo con note di erbe aromatiche, frutta esotica, e in particolare di frutto della passione, sentori di idrocarburi e pietra focaia, mentre al palato è caldo, di entusiasmante sapidità e dalla suggestiva nota minerale, di lunga persistenza. Un grande bianco, che potrà essere il compagno ideale della cena della Vigilia, per chi avrà la gioia di festeggiare a tutto pesce.