Nella nuova, bellissima, location, dai fratelli Granata servizio e cucina d’autore!
I locali recensiti dal Gatti Massobrio fanno notizia. Carta stampata, radio e televisioni stanno dando spazio a volti e persone valorizzate dalla nostra guida, perché sono gli alfieri di un’Italia bella e tutta da scoprire, che per troppo tempo è stata ingiustamente ignorata, e che ora invece finalmente ha voce con il Gatti Massobrio, e il suo aggiornamento in tempo reale sull’App e qui su www.ilgolosario.it.
Quanti i gioielli nascosti che abbiamo avuto il piacere di scoprire e condividere con voi che ci seguite con attenzione? Poiché non ci fermiamo mai, eccoci oggi a svelarvi l’ultima nostra scoperta. È La Quinta (loc. cascina Sesmones – tel. 037135041) di Cornegliano Laudense (Lo).
Ai lettori più attenti il nome evocherà un locale già da noi segnalato in passato, La Quinta di Lodi. Ebbene, insegna e titolari sono gli stessi, nuova invece la location. A noi la soddisfazione di averli trovati per primi, perché, vi diciamo subito, trasferimento non poteva essere più felice, visto che l’ambiente in cui è ora ospitato il ristorante è bellissimo. È a un minuto dal casello dell’A1 di Lodi. Si esce dall’autostrada, si svolta a sinistra verso Lodi, dopo poco si gira a destra e si entra in Cornegliano Laudense, al semaforo (c’è anche un cartello che indica la struttura) nel cuore del paese si prende ancora a destra, si infila un sottopassaggio e si è arrivati.
Davanti a voi un gioiello, un grandissimo cascinale – la struttura è del 1400, il nome Sesmones, evoca la presenza di Ses mones, ossia sei monaci – ristrutturato in modo impeccabile, con ampio parcheggio e una grandissima corte, attorno a cui si raccolgono un hotel, un residence, una scuderia, sale congressi e per ricevimenti, il ristorante, ciascuna struttura con ingresso indipendente.
Il locale è di eleganza moderna. All’ingresso vi accoglie la bellissima cantina a vista. La prima sala è luminosa, con tavoli ben distanziati e mise en place essenziale (niente tovaglie e coprimacchia, ma solo piccole tovagliette, tovaglioli candidi, posate e bicchieri giusti). Magnifica la cucina. In fondo, una sala riservata per chi voglia far un pranzo o una cena con una decina di ospiti in assoluta privacy. Dalle grandi vetrate (che in estate possono essere aperte completamente) lo spettacolo della grande corte con il prato perfettamente curato.
Per i titolari, i fratelli Granata, due grandi professionisti, è la “casa” di cui avevano bisogno. Gli spazi del locale precedente per loro erano diventati stretti. Qui hanno il palcoscenico che meritano. Annarita è solare e talentuosa padrona di casa. Da lei avrete servizio di alta scuola e suggerimenti di assoluto valore per quanto riguarda il vino, visto che è anche sommelier di razza con notevole esperienza. Da applausi la sua selezione di vini. Stefano è chef di valore. Non si è fatto affascinare dalle sirene delle mode, e fa golosa cucina italiana classica con fantasia e buona tecnica.
Nel piatto, fritto lodigiano…cervella animelle e rognone, pasta con tagliolini 33 tuorli capriolo porcini e tipico lodigiano, superbo risotto al Bagoss pernici e scaloppa di foie gras, mare con astice rapa rossa e lime o terra con milanese al cubo con patata alla brace o germano in due cotture cipolla rossa e dattero. Babà al rhum o gelato al mascarpone e miele amaro a chiudere. Un grande ritorno! La quinta? Ha “ingranato la sesta”! I Granata van forte!